La mia comfort zone a Palermo indossa le tovaglie di stoffa a quadri bianchi e rossi e non mi fa mai mancare un piatto di pasta con la glassa più che dignitosa. L’osteria Lo Bianco, nella sede storica di via Emerico Amari, è una sosta imprescindibile dei miei viaggi a Palermo, dai tempi in cui collaboravo con il Giornale di Sicilia. Parlo degli inizi degli anni ’90 del secolo scorso. Da quelle prime scorribande gastronomiche, poco o nulla è cambiato sia in cucina che nella sala di questo locale aperto al pubblico dal 1931.
POSIZIONE STRATEGICA
La sua posizione al centro della capitale siciliana è strategica: l’osteria Lo Bianco è vicina al teatro Politeama e a via Roma, una delle strade dello “struscio” palermitano. E a due passi dal salotto a cielo aperto di via Principe di Belmonte. Il porto con la sua passeggiata fino alla Cala è a un tiro di schioppo.
LA MIA VISITA
L’ultima visita in questo storico punto di riferimento della gastronomia tipica palermitana mi ha consegnato molte conferme e qualche piccolo errore. Ottimo il servizio, come sempre, informale ma attento, altrettanto soddisfacente la cucina. La pasta con la glassa, un must dell’osteria, è l’evoluzione in positivo di questo piatto della tradizione palermitana. Semplice, ma gustosissima (grazie alle materie prime fresce e di qualità) la parmigiana di melanzane.
L’unico piccolo inciampo è arrivato con la frittura mista di pesce a causa dell’eccessiva presenza di aceto nelle sarde ed una impanatura dalla consistenza sbilanciata. Per accompagnare il pasto non riesco quasi mai a fare a meno del solito sfuso della casa allungato con la gazzosa. Un classico al quale non si può rinunciare in certe osterie.
PERCHÈ LO BIANCO È IL MIO PORTO SICURO?
Lo Bianco, a mio sommesso avviso, è oggi meno vicina allo stereotipo dell’osteria verace e senza fronzoli di qualche decennio fa, ma continua ad essere un porto sicuro della ristorazione tradizionale siciliana.
UNA DOLCE DEVIAZIONE
Ps. Un ultimo consiglio: rinunciate al dessert; alzatevi, pagate e fate due passi in direzione via Principe di Belmonte dove troverete Spinnato e il suo sontuoso cannolo di ricotta. Amen.
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