A Sutera, il martedì dopo Pasqua si celebra la festa di San Paolino, compatrono del paese, detta anche Pasquone, appunto perché cade il giorno dopo Pasquetta. Tale festa nacque secoli or sono dopo la traslazione delle sacre reliquie dei due santi custoditi all’interno “di li Santi Casci”, San Paolino e Sant’Onofrio (altro compatrono).
Le urne, che secondo tradizione ospitano le spoglie mortali dei due santi, sono arche di pregiatissima fattura. Le sacre reliquie furono custodite nel 1498 in un’urna di tipo aragonese di finissimo argento commissionata agli artigiani palermitani dalla potente famiglia dei Pujades. Quel reliquario è uno dei più importanti esempi dell’alta scuola di oreficeria siciliana del XV secolo. L’altra cassa reliquaria che contiene le spoglie di Sant’Onofrio risale al 1649 ed appartiene alla scuola barocca. Fu commissionata al mastro orefice Francesco Rivelo dal Comune di Sutera per devozione verso il santo eremita. E in quell’urna l’orefice profuse tutta la sua maestria, realizzando figure che narravano la vita di Sant’Onofrio.
“Li Santi Casci” vengono portate in una spettacolare processione con le tre confraternite del SS. Sacramento (bianchi), dello Spirito Santo (rossi) e di Maria SS. Degli Agonizzanti (verdi), e mentre le due urne e la statua di San Paolino sfilano sulle strette stradine, si implora l’intercessione dei due santi. La festa di San Paolino è molto caratteristica e suggestiva anche per la naturale conformazione del territorio su cui si innalza come un gigante di pietra, la maestosa rocca sulla cui sommità sorge il santuario di San Paolino, fatto realizzare nel 1366 da Giovanni III di Chiaramonte con gli avanzi delle antiche fabbriche esistenti. Dalla sommità delle rocca si gode un panorama incantevole che spazia quasi ai quattro angoli della Sicilia, dall’Etna al mare di Agrigento.
Ogni anno la festa richiama numerossimi visitatori e fedeli che si inerpicano a piedi sulla rocca per assistere alla processione suggestiva delle urne e delle statue dei due santi verso la chiesa di S. Agata, da dove poi, sia i simulacri che “li Santi Casci”, ritorneranno sulla Rocca la domenica successiva. La storia racconta che le reliquie di S. Paolino (vescovo di Nola) e S. Onofrio (re di Persia), furono trasportate a Roma dai cristiani nell’anno 1001 e successivamente donate al principe Federico Chiaramonte nel 1220. La nobile famiglia le custodì gelosamente e, circa un secolo dopo, appunto nel 1336, venne fatto costruire da Giovanni Chiaramonte il santuario di S. Paolino e le sacre reliquie vennero quindi donate da un cugino, che le aveva ereditate, e da allora sono custodite sulla cima della rocca. Per tradizione i suteresi suonano il campanone, posto alla sommità del monte a mt. 815 s.l.m. come atto di omaggio e sottomissione ai Santi Patroni del piccolo centro.
Fonte: Comune di Sutera