Palazzolo Acreide si impone sempre di più come punto di riferimento dell’enogastronomia di qualità nel sud est Sicilia. A testimoniarlo la recente presentazione nei saloni della casa-museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide, appunto, del libro “Ricette di Sicilia”, di Slow Food Editore.
Prodotti di friggitoria, panini imbottiti di frattaglie, insalata di arance, sarde a beccafico, parmigiana, caponata, macco, pasta c’anciova e muddica, bruciuluni, cassata, giuggiulena, cannoli… Le tante dominazioni che si sono avvicendate in Sicilia hanno lasciato nella gastronomia tracce ben visibili, disegnando così una realtà in movimento di grande interesse.
E di questa realtà si occupa “Ricette di Sicilia”, nuovo progetto editoriale di Slow food dedicato all’isola più grande del Mediterraneo. Un valore aggiunto di questa pubblicazione sono le belle fotografie di molte delle ricette fornite da cuoche e cuochi di Osterie d’Italia, che parlano anche di qualità della materia prima, di territorio, di filiera corta, di stagioni, di agricoltura sostenibile.
Alcuni degli chef e dei maestri pasticceri presenti nel libro sono proprio di Palazzolo Acreide e sono stati anche i protagonisti della presentazione di “Ricette di Sicilia”, moderata dal giornalista Damiano Chiaramonte (uno degli autori de I Diari della Caponata), alla quale hanno partecipato il giornalista e curatore del libro Carmelo Maiorca, gli chef Andrea Alì, Paolo Di Domenico, Gianni Savasta e il pasticciere Sebastiano Monaco.
Si tratta di affermati professionisti palazzolesi, che hanno ben contribuito al repertorio di cucina siciliana che il volume rappresenta: uno spaccato significativo di una delle culture alimentari più importanti del Mediterraneo. E nel corso della presentazione del libro edito da Slow Food si è parlato molto delle grandi potenzialità della cucina palazzolese in considerazione soprattutto di una grande tradizione ma anche grazie alle materie prime protagoniste di alcuni piatti come la carne di maiale o il tartufo degli Iblei.
E’ seguita una cena “a otto mani” al ristorante Andrea Sapori Montani curata da Andrea Alì, assieme a Paolo Di Domenico, Gianni Savasta e Sebastiano Monaco che ha previsto un menù pienamente ispirato alla pubblicazione di Slow Food. La responsabilità dell’apertura è stata affidata alla gelatina di maiale con cialda di ceci realizzata da Gianni Savasta, chef e patron della Trattoria del Gallo. Un piatto tipico della tradizione palazzolese che da tempo immemorabile pone la carne di maiale al centro della cucina caratterizzata anche dalla salsiccia.
Delicato, ma saporito allo stesso tempo il soffio di ricotta e finocchietto selvatico con vellutata di fave secche, un tortino magistrale che ha messo insieme ingredienti poveri come la ricotta, le fave ed il finocchietto selvatico; a farlo Paolo Di Domenico, chef e patron del ristorante Lo Scrigno dei Sapori.
I primi sono stati una saporita zuppa di fagiolo cosaruciaru di Scicli realizzata dal padrone di casa, Andrea Alì e un raviolone con tartufo ibleo e occhio di bue realizzato da Gianni Savasta. Di Andrea Alì anche il filetto di maialino nero in crosta di pistacchio, limone e zenzero, un secondo gustoso ed equilibrato.
La chiusura è stata affidata alla sontuosa cassata di ricotta realizzata da Sebastiano Monaco, maestro pasticcere e patron della pasticceria Corsino. La cena è stata innaffiata dagli eleganti Nero D’Avola della casa vinicola Marabino.