E’ tra le spiagge più note e frequentate della Sicilia orientale per il suo mare pulito, i servizi e la movida estiva. Del resto Pozzallo è il solo Comune, fra le varie località della provincia di Ragusa, che sorge in riva al mare e sfrutta questa sua peculiarità soprattutto nel periodo che va da giugno ad agosto, quando l’arenile non è mai deserto: di giorno si va al mare e ci si crogiola al sole, la notte si balla fino alle prime luci dell’alba. Senza soluzione di continuità.
Noi vi proponiamo una Pozzallo meno mondana, ma altrettanto attraente e calda. Quella del mare d’autunno con le sue sfumature cromatiche struggenti, dal verde all’argento. Un mare ancora tiepido, ma tranquillo. La movida c’è ancora, dura tutto l’anno, ma è meno frenetica ed i teen-ager lasciano il posto a viveurs meno acerbi. E poi non c’è solo il Mar d’Africa da gustarsi!
Le
moderne origini di Pozzallo risalgono al XIV secolo. Il nome “Puteus-alòs” cioè pozzo a mare, si riferisce alle sorgenti d’acqua dolce, che in quei secoli abbondavano lungo sua costa. La sua storia socio-economica comincia verso la fine del XIV secolo, con la costruzione da parte della potentissima famiglia Chiaramonte di un Caricatore, un complesso di magazzini proprio sulla costa. Con il Caricatore Pozzallo diventa uno degli scali più attivi dell’isola e, per la sua importanza, fu considerato il secondo Caricatore della Sicilia. A sua difesa, agli inizi del XV secolo, il conte Giovanni Bernardo Cabrera, fece costruire un fortino, Torre di Cabrera, molto imponente e di grande importanza militare per l’avvistamento dei velieri pirata che in quel tempo miravano spesso ai magazzini del Caricatore, sempre colmi del grano della Contea che da Pozzallo raggiungeva i più lontani porti del mediterraneo. La torre è rimasta il monumento nazionale simbolo di Pozzallo.
Il porto, quello nuovo, che sorge alla periferia est della città, è tra i più importanti della Sicilia Orientale. Come si diceva, Pozzallo è una località balneare di sicuro prestigio, attrezzata com’è per soggiorni tutto l’anno, ma offre diverse esperienze per una vacanza da ricordare insieme con gli inimitabili colori e sapori della mitica terra di Sicilia. A cominciare da una rapida visita dei suoi monumenti. La spaziosa ed originale Piazza delle Rimembranze è il biglietto da visita della città; è il luogo che riassume, in modo inconfondibile, la fisionomia del centro urbano. Le quarantasei palme mediterranee, che fanno da corona al Monumento ai Caduti, disegnano il perimetro rettangolare della pianta della Piazza ed esaltano l’equilibrio visivo offerto ancora dai palazzi costruiti nel primo Novecento. Date un’occhiata a Palazzo Pandolfi, edificio, a due piani, si affaccia con il solare e luminoso prospetto posteriore, impreziosito da una splendida terrazza, sul mare e guarda con i suoi balconi verso la medioevale Torre Cabrera.
Si accede al palazzo da un elegante ed ornato portale che immette in un androne monumentale. Le stanze, dai pavimenti marmorei e dalle volte ricche di stucchi, rievocano i fasti e l’ospitalità mecenatizia delle calde estati pozzallesi. E poi Palazzo Giunta, fatto costruire da Enrico Giunta nei primi anni del Novecento. La facciata principale, annunziata da una graziosa e balaustrata terrazza, coniuga la linearità prospettica dell’edificio con la sobrietà dei motivi decorativi e dei fregi degli architravi. Destinato a sede comunale, merita una rapida visita anche Palazzo Musso. Spicca il loggiato che percorre due lati del palazzo: uno orientato verso la Piazza e l’altro, aperto verso il giardino-terrazza, rivolto alla Torre Cabrera. L’edificio è stato realizzato nello stile del tempo: il liberty. Lo dimostrano gli originali elementi decorativi, visibili nei capitelli compositi delle colonne del loggiato.
Fate un salto poi nel quartiere Scaro dove troverete Villa Tedeschi. Originariamente, la grande villa, sorgeva su un piccolo rilievo degradante verso il mare, in mezzo al verde dei carrubeti. Una residenza estiva, come tante altre dell’area iblea, decorosa, elegante, ma sobria, improntata ad un gusto che fa trapelare una vita ordinata e scandita secondo regole di un’aristocrazia che vive con le risorse delle proprie aziende agricole. La cappella gentilizia è stata realizzata guardando con particolare riguardo allo stile liberty imperante a quell’epoca in città. Sia l’interno che l’esterno nei due prospetti sono curati in ogni dettaglio. Una cappella senza compromessi con la tradizione locale, indizio di un committente aperto al nuovo, al moderno. Le maestranze locali, forse senza accorgersene, hanno contribuito a fare un’opera valida nella composizione geometrica dei pavimenti negli spazi esterni.
Se iniziate la visita del centro storico di Pozzallo di buon mattino, all’ora di pranzo avrete terminato e sarete pronti per rifocillarvi in attesa di un pomeriggio in spiaggia, per un bagno tonificante ed aspettare il tramonto, magari sorseggiando un buon aperitivo in uno dei locali che si affacciano sull’arenile.
Per la cena vi proponiamo una escursione di pochi chilometri a Rosolini per gustare la cucina tradizionale dell’osteria U Sulicce’nti (Il sole a occidente) un locale gestito da una famiglia che si occupa di ristorazione da tre generazioni. Siamo a due passi da Piazza Garibaldi, in via Aprile 3 e ad accogliervi ci saranno Graziella Cataldi (in cucina) ed il marito Santino Baglieri che vi saprà consigliare anche un buon bicchiere di vino per accompagnare la caponata, la parmigiana, le fritture della nonna, cavatelli con ragù di sarde e mandorle tostate oppure le pappardelle con lardo e cacio o con ragù di porcini e salsiccia. Se non sarete ancora sazi potrete continuare con il classico ma non sempre rintracciabile coniglio alla stimpirata o la salsiccia a rusalinara. Compresi i dolci ma escluso i vini si mangia con 25 euro di media. Tutti santi e benedetti, come si dice da queste parti.