I giardini delle Cantine Gulino in via Impellizzeri, contrada Fanusa a Siracusa, hanno fatto da location alla Giornata informativa organizzata dalla Soat Siracusa nell’ambito del Psr Sicilia 2007-13 Misura 111 Azione 2 Informazione.
Tema del momento di confronto è stato il Moscato di Siracusa, fra storia, vini, comunicazione e accoglienza. Al termine dell’incontro che ha visto una nutrita partecipazione fra addetti ai lavori e wine lovers, è stato proiettato il film “Un’ottima annata” con Russel Crowe, Albert Finney e, Marion Cotillard.
Ad aprire i lavori è stato il dirigente Soat Siracusa, Giuseppe Taglia che ha rimarcato come l’incontro conviviale ha avuto lo scopo di documentare la storia del Moscato di Siracusa, per favorire la conoscenza dei luoghi, dei vini e della comunicazione ad essi legata.
“La cantina diventa un luogo di cultura e coltura- ha affermato il dirigente Soat- perché siamo fermamente convinti che la conoscenza e le creazione di reti fra tutti gli attori del territorio produce sviluppo. Il vino è anche conoscenza del nostro contesto, e come Regione, dobbiamo mettere in atto tutte le strategie opportune per migliorare la nostra offerta anche ai fini turistici. Abbiamo un grande appuntamento che è rappresentato da Expo 2015, un’occasione che dovrà vederci protagonisti”.
Dopo è stata la volta di Sebastiano Gulino (nella foto d’apertura, tra Gianna Bozzali e Teresa Gasbarro), imprenditore e titolare delle Cantine Gulino che ha fatto un excursus storico del Moscato di Siracusa, fra origini storiche e processi di vinificazione,ritenuto anche dalle fonti storiche il vino più antico d’Italia.
“Il Moscato di Siracusa secondo il celebre storiografo ed enologo Saverio Landolina Nava –spiega Sebastiano Gulino- sarebbe identificabile con l’antico Pollio siracusano, ottenuto dall’uva Biblia, che fu introdotta a Siracusa da Pollis, mitico tiranno della città. Se così fosse, le sue origini risalirebbero al VIII-VII secolo a.C., e il Moscato di Siracusa potrebbe essere considerato il vino più antico d’Italia. E’ l’amore per questa terra- conclude Gulino- che mi spinge a dare sempre qualcosa di più e a produrre vini, ritenuti di indubbia qualità”.
Interessante anche l’intervento di Teresa Gasbarro, direttore delle strade del Vino Val di Noto, che ha approfondito alcune dinamiche legate al vino quale valido strumento di comunicazione del territorio, avendo come modello quello francese.
E’ toccato infine alla giornalista Gianna Bozzali concludere il momento informativo parlando di tradizione e dei nuovi strumenti di comunicazione. .
“Sta cambiando il mondo della comunicazione –ha spiegato la giornalista – la storytelling comincia ad attecchire anche a queste latitudini, cambiando anche il ruolo del produttore che diventa una sorta di narratore della sua esperienza imprenditoriale”.